Corro, il braccio teso al cielo ed in mano il capo dello spago (1) cui è legata la cometa (2)
Corro sempre più forte e tendo sempre più il braccio
e stringendo lo spago tra le dita,
do degli strattoni perché la cometa si ‘mpenni (3), prenda il cielo.
Poi, finalmente, sento che lo spago tira guardo in alto e vedo
la cometa che si libra in cielo.
Non è bella la mia cometa,
fatta di ritagli di giornale, con la struttura in strisce di canne
ed una coda lunghissima di nastri colorati.
Si staglia li in cielo alta, dondola a destra e a sinistra
E tutt’attorno a me un coro di meraviglia
Dai, danci cchiù corda, ‘mpinnala cchiù jata
Libero lo spago stretto tra le dita che subito scorre impetuoso
la cometa ha un sussulto si piega in avanti
come se volesse ridiscendere
dai ‘mpinnala, le grida mi spingono a dare strattoni allo spago
per impedire che la cometa scenda
così due tre colpi e la cometa si impenna ancora tra sospiri e grida di sollievo.
La corda sfila sempre più veloce tra le dita
e la cometa sale, sale portata in alto dal vento.
Non è bella la mia cometa,
fatta di ritagli di giornale, con la struttura in strisce di canne
ed una coda lunghissima di nastri colorati, non è bella ma sta li in cielo
e guarda compiaciuta chi tiene tra le dita l’altro capo dello spago
e chi sta attorno a me meravigliati perché,
anche una cometa fatta da ritagli di giornali,
con una coda lunga di nastri colorati, porta con se i sogni, le speranze, le illusioni,
si le illusioni perché allo spago stanno legate anche le illusioni, le speranze ed i sogni.
Poi, improvvisamente, il vento si stanca di soffiare
la cometa mette la punta in basso e cade in picchiata.
Dai ricogghi u spagu nta cunocchia(3), prestu ‘mpinnala, ‘mpinnala, curri, curri
Volgo le spalle alla mia cometa e corro, corro sempre più velocemente
Non mi accorgo che ormai il vento non le da più sostegno
E la mia affannosa corsa non la fa risalire
E così in un bisbiglio di rammarico la mia cometa
da giù di punta, si inviluppa in volute sempre più fitte e si infigge in terra.
Corro,ora, verso di lei, la riprendo, guardo se si è sfasciata.
No, non è bella la mia cometa,
fatta di ritagli di giornale, con la struttura in canne
ed una coda lunghissima di nastri colorati, non è bella ma è stata li in cielo
e riuscirò a farla volare ancora correndo,
correndo con il braccio teso al cielo e tra le dita stretta la corda
che lega all’altro capo la cometa.
(1) spago: corda filo a cui sta legata la cometa
(2) cometa: aquilone
(3) ‘mpinnare: dare strattoni al filo per far riprendere il volo all’aquilone
(3) cunocchia: asticella di legno su cui è avvolto lo spago o il filo per la tessitura della trama